Così parlò Monna Lisa
ospite al Festival Estivo del Litorale di Muggia 2019

una produzione Golden Show srl – Impresa Sociale
in collaborazione con Teatro In Fabula
testo e regia di Antonio Piccolo
con Stefania Ventura e Melissa Di Genova
e con Antonio Piccolo
voci: Valentina Acca, Antonia Cerullo, Sara Missaglia
scene: Eleonora Scarponi
costumi: Antonella Balsamo
aiuto costumi: Roberta Blarasin
musiche: Mario Autore
luci: Marco Macrini
aiuto regia: Marco Di Prima
foto: Pino Le Pera
grafica: Angela Torzillo
addetto stampa: Francesco Fusco
sartoria: Costumepoque srl Roma
debutto > 26 giugno 2019: Teatro dei Fabbri, Trieste
repliche > 27 giugno 2019: Palazzo Manzioli, Isola d’Istria [Slovenia] | 12-17 novembre 2019: Teatro della Cooperativa, Milano | 19 novembre 2019: Teatro di Koper, Capodistria [Slovenia] | 20 novembre 2019: Teatro Comunale, Gorizia | 21 novembre 2019: Teatro Bon, Colugna di Tavagnacco (UD) | 22 novembre 2019: Teatro di Muggia (TS) | 23 novembre 2019: Teatro dei Fabbri, Trieste | 29 novembre 2019: Wegil Teatro, Roma | 30 novembre-1° dicembre 2019: Teatro Rostocco, Acerra (NA) | 4 dicembre 2019: Teatro Plinio Clabassi, Sedegliano (UD) | 6-8 dicembre 2019: Teatro Sancarluccio, Napoli
inoltre, è già andato in scena per le scuole _2_ volte
Note dell’autore
Parigi, 14 giugno 1940. In una sala del Museo del Louvre, di notte, il noto dipinto di Leonardo Da Vinci conosciuto come “Monna Lisa” o “Gioconda” prende vita e parla apertamente con le altre opere d’arte che la circondano. Non senza ironia, si lascia andare a misteriose profezie di sventura, rimbrottando gli esseri umani. Non ha tutti i torti. Da fuori, infatti, si odono i rumori della guerra: fischi, bombe, urla. I nazisti sono alle porte della città, pronti ad invaderla.
Una bella ragazza, intanto, fa irruzione nel museo, entrando da una finestra. È Celestina Peruggia, figlia di Vincenzo, autore del celebre furto della Gioconda del 1911. La vivace ragazza lombarda è al Louvre per ripetere le gesta del padre: vuole rubare il famoso dipinto, per salvarlo dalle mire dei nazisti. Ma non ha fatto i conti con due casi eccezionali: uno, la Monna Lisa è lì, viva, in carne ed ossa, pronta a difendersi, spalleggiata da altre opere parlanti; due, nei corridoi del museo si aggira anche il direttore Jaujard, che dirige le operazioni di salvataggio e di trasporto di tutte le opere d’arte.
“Così parlò Monna Lisa” è un dialogo surreale e brillante, che passa con disinvoltura dal comico al drammatico, e viceversa; è un gioco che si rivolge a più destinatari, adulti e ragazzi, esperti e meno esperti; è uno spettacolo ritmato che comunica sia alla sfera intellettuale che a quella emotiva. Un pretesto per conoscere l’apice e il fondo dell’essere umano, per parlar del senso dell’arte, per usare il genio di Leonardo come arma contro le armi della guerra.